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venerdì 19 febbraio 2010

ISTRUZIONI PER LA MEDITAZIONE

ISTRUZIONI PER LA MEDITAZIONE

Per la meditazione scegliete il cuscino più adatto a voi o, se preferite, uno sgabello. Assumete una posizione corretta e un portamento sereno.
La posizione più usata è quella del mezzo loto, con le gambe incrociate, ponendo il piede sinistro sulla coscia destra o viceversa. Altre posizioni possibili sono quella “birmana” tenendo una gamba davanti all’altra, o la “posizione facile” incrociando semplicemente le gambe. Se usate lo sgabello potete sedere nella posizione del diamante (tipicamente giapponese). Se
avete problemi specifici rivolgetevi a chi guida la meditazione.
Ponete la mano destra sulla caviglia sinistra e la mano sinistra sul palmo della mano destra. I pollici delle mani si sfiorano. Potete tenere le mani anche sulle ginocchia. Fate attenzione a rilassare le spalle.
Inizialmente potete fare oscillare il corpo lentamente verso destra e verso sinistra per poi stabilizzarvi in una posizione eretta. Una volta assestata la postura non inclinatevi più né a destra né a sinistra. Tenete la schiena dritta. Il corpo non deve però essere rigido, perché ciò disturba la corretta respirazione. La nuca sarà in linea con la spina dorsale, leggermente
inclinata in avanti. La vostra forma è quella di uno stupa o una piramide. Tenete la bocca leggermente chiusa e la lingua posata sul palato superiore. Respirate attraverso il naso. Tenete gli occhi leggermente aperti per evitare l’insorgere del torpore e lo sguardo posato a circa un metro e mezzo davanti a voi. Comunque, se sentite di essere più concentrati con gli occhi chiusi, potete praticare anche così.
Una volta resa stabile la postura e armonizzato il respiro, rilassate il basso addome. Il metodo basilare è seguire il respiro, essendo consapevoli di ogni inspirazione ed espirazione.
Non trattenete alcun pensiero, né positivo né negativo. Praticate la consapevolezza non giudicante.
Quando un pensiero vagante sorge, notatelo immediatamente. Diventandone
consapevoli esso scompare ed allora ritornate al respiro. Alla fine non sarete più coinvolti dai fenomeni e la vostra pratica fluirà ininterrotta. Cercate di sedere immobili. Se insorge qualche leggero dolore potete provare ad osservarlo senza modificare la posizione. Se invece il dolore diventa preminente potete lentamente cambiare la posizione. Siate rilassati e
naturali. Non è necessario uno sforzo eccessivo.
Ci sono diversi modi di meditare: contare le respirazioni da uno a dieci; essere consapevoli del ritmo naturale della respirazione; essere consapevoli del corpo intero; guardare che cosa succede nella mente momento per momento; solo sedere nello stato di serena chiarezza senza un oggetto particolare. Dal maestro potete ricevere istruzioni per la pratica individuale.
Qualche volta pratichiamo la meditazione anche con la recitazione mantrica o la contemplazione della benevolenza universale.
Nella meditazione camminata ci muoviamo armoniosamente, tutti con la stessa velocità, mantenendo quindi una distanza costante tra i meditanti consapevoli dei passi: destro-sinistro.
Le mani sono appoggiate sul basso addome. Camminiamo con naturalezza e presenza mentale. Se riusciamo a “essere camminare” e poi “sedere qui ed ora”, manifesteremo la nostra vera natura, il silenzio luminoso.
Quando emergete dalla meditazione, fate oscillare lentamente il corpo, massaggiate le gambe ed alzatevi con calma ed attenzione, senza affrettarvi. Non fate movimenti bruschi. Cercate di continuare la pratica in ogni situazione di vita quotidiana mantenendo tranquillità e consapevolezza.

PRATICA ZEN A GENOVA


La pratica inizia alle ore 18:15 di ogni venerdì (eccetto ad agosto e qualche venerdì festivo).
Viene guidata (solitamente due volte al mese) dal maestro Tae Hye Sunim. Nelle settimane in cui il maestro non è presente un praticante laico di maggiore esperienza guida la serata.
Quando arrivate, lasciate le scarpe nell’ingresso e le giacche e le borse nella stanzetta a fianco della sala. Ricordatevi di spegnere i cellulari! Per la meditazione indossate abiti comodi e sobri, non troppo stretti. Usate un abbigliamento rispettoso; sono ad esempio da evitare pantaloni corti e canottiere.
Entrate quindi nella sala prendete un cuscino o uno sgabello e aspettate in silenzio.
Tradizionalmente le donne siedono al lato sinistro e gli uomini a destra. La pratica inizia con tre prostrazioni rivolti all’altare, rispettando così il Buddha (Illuminato), il Dharma (Insegnamento) e il Sangha (Comunità spirituale). Chi non se la sentisse di effettuare le prostrazioni può astenersi dal farlo. Successivamente si recita un Sutra (testo sacro) oppure un mantra, in modo da preparare la nostra mente-cuore alla meditazione.
Dopo una breve spiegazione della meditazione si alterna una prima fase di seduta (di circa 20-25 minuti), una camminata di circa 10 minuti e infine una seconda seduta (di circa 20-25 minuti). Nella meditazione seduta siamo rivolti verso uno dei muri della sala, onde evitare eccessive distrazioni. La meditazione camminata viene di solito praticata lentamente, le mani
sul basso addome e si percorre un quadrato all’interno della sala, tutti con la stessa velocità.
I battiti del “bastone” di chi guida scandiscono i tempi:
- tre battiti all’inizio della prima seduta
- un battito alla fine della prima seduta, dopo di che viene lasciato un minuto                                                                                                di tempo per sciogliere i muscoli delle gambe
- un battito per alzarsi e cominciare la camminata
- un battito alla fine della camminata
- tre battiti alla chiusura dell’ ultima fase di meditazione.
Dopo la meditazione sediamo in cerchio e ascoltiamo la lettura di un Sutra o un testo scritto da un maestro. Successivamente si apre un “dibattito” tra i partecipanti. A volte lo spunto è fornito dalla lettura ascoltata, altre volte dagli eventi della nostra vita oppure di altri temi legati all’etica. Si parla di buddhismo, ma anche dell’attività dell’Associazione di volontariato “Karuna”. Infine la pratica si conclude verso ore 20:15 con un minuto di raccoglimento
silenzioso e si dedica la nostra pratica a tutti gli esseri senzienti, uomini ed animali, per la loro felicità.
L’attività del gruppo si svolge con offerte libere. Potete lasciare nella cassetta delle donazioni un offerta per il viaggio del maestro (il suo viaggio Lerici-Genova-Lerici costa circa 20 euro) e per l’attività del Tempio Musang Am. Chi frequenta abitualmente il gruppo, può anche contribuire mensilmente all’affitto della sala (paghiamo 150 euro al mese).
Informazioni: Massimiliano Mumun (349 7826141), Mauro Muwi (338 5948753), Alberto Musang (347 7845755).



PANDEMIA

Attenzione! Una nuova pandemia mondiale sì sta diffondendo a velocità vertiginosa. L'OMB (Organizzazione Mondiale del Benessere) prevede che ci saranno milioni di casi nei prossimi anni.
Ecco gli agghiaccianti sintomi di questa devastante malattia:
1. Tendenza a lasciarsi guidare dalla propria intuizione anziché dalle paure, dalle idee ricevute e dai condizionamenti del passato.
2. Mancanza totale d'interesse a giudicare gli altri e/o se stessi e a interessarsi a tutto ciò che genera conflitti.
3. Perdita completa della capacità di «stare in ansia» (questo rappresenta uno dei sintomi più preoccupanti) .
4. Piacere costante nell'apprezzare le cose e gli esseri viventi così come sono. Scomparsa dell'abitudine di voler cambiare le persone.
5. Desiderio intenso di trasformare se stessi per gestire positivamente i propri pensieri, le emozioni, il corpo fisico, la vita materiale e il proprio ambiente in modo da sviluppare incessantemente il proprio potenziale di salute, di creatività e di amore.
6. Attacchi continui di voglia dì sorridere e di dire grazie. Questi attacchi provocano una sensazione di unità e di armonia con tutto ciò che vive.
7. Apertura progressiva ed inarrestabile verso lo spirito dell'infanzia, la semplicità, il ridere e l'allegria.
8. Episodi sempre più frequenti di comunicazione con l'Anima o lo Spirito, la non dualità e l'Essere, con effetti collaterali di sentimenti di plenitudine e di felicità.
9. Piacere a far la parte del «guaritore portatore di gioia e di luce» piuttosto che quella del «critico» o dell'«indifferente» .
10. Capacità di vivere da solo, in coppia, in famiglia e in comunità nella fluidità e nell'uguaglianza, senza essere dominati, voler dominare o essere salvatori di nessuno.
11. Sentimento di responsabilità e di felicità nel poter offrire al mondo i propri sogni di un futuro abbondante, armonioso e pacifico.
12. Accettazione assoluta della propria presenza sulla terra e della volontà di scegliere, ad ogni istante, il bello, il buono, il vero e il vivo.
Se volete poter continuare a vivere nella paura, la dipendenza, i conflitti, la malattia e il conformismo, evitate ogni contatto con persone che presentano questi sintomi!
Questa malattia è estremamente contagiosa. Se pre¬sentate alcuni di questi sintomi sappiate che la prognosi è molto pessimista giacché il processo del male è quasi sempre irreversibile.
I diversi trattamenti medici possono far sparire temporaneamente alcuni dei sintomi ma non possono opporsi alla progressione ineluttabile del male. Non esiste a quest'ora nessun vaccino anti-felicità .
Visto che questa terribile malattia provoca anche una sostanziale diminuzione della paura di morire, che è una delle credenze fondamentali sulle quali poggia la società materialista moderna, sono previsti i seguenti seri disturbi sociali:
• Sciopero dello spirito bellicoso e del bisogno di aver ragione;
• Raggruppamenti di persone felici che cantano e ballano e celebrano la vita;
• Cerchi di condivisione e di guarigione;
• Attacchi di riso incontenibile;
• Sedute di sfogo emotivo collettivo.

Donata

FELIX NON E' PIU' A MUSANG AM

Come penso tutti sappiate, nel piovoso pomeriggio di venerdì 15 gennaio, Felix ha lasciato i boschi di Musang Am per andare nel primo bardo della luce.
Sunim non era al tempio perchè stava andando a Genova per la meditazione del venerdì, ma Felix non era solo perchè con lui c'era Josè, un praticante spagnolo. 
Josè lo ha sotterrato nel bosco vicino a Babu e un coniglio, quindi è in buona compagnia. 
Gli ultimi tempi stava parecchio male e Musang si è prodigato per farlo curare in una clinica specializzata ma visto che non c'era più niente da fare Sunim l'ha voluto accanto a sè, scelta condivisa pienamente da tutti noi. 
Gli ultimi giorni se ne stava in casa al calduccio col suo compagno 'umano' .
Il giorno prima di lasciare il suo corpo è uscito brevemente all'aperto e col suo amico Fenix, seduti vicini, hanno rivolto lo sguardo a est, in silenzio.
Felix manca a tutti, a me molto...gli ultimi tempi che già stava male, quando andavo al tempio, lo lasciavo spesso dormire sul mio letto e lui era felice e mi ripagava con uno sguardo grato e tante tante fusa!
Angelica lo definiva 'fusoso' per le molte fusa che regalava a tutti, bastava guardarlo con tenerezza, anche senza accarezzarlo, che lui partiva a 'fusare', sempre Angelica sostiene  che si reincarnerà in un uomo molto saggio!  
Ciao Felix ti aspettiamo...
Natalia