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 Sarnath (Sārnāth, anticamente Isipathana o Isipatana) è una località dell'India posta nella parte orientale dello stato federato dell'Uttar Pradesh, a circa dieci chilometri a nord del centro cittadino        di Varanasi. Sarnath è nota per essere stata il luogo della prima predicazione del Buddha ed è formata da una serie di edifici di interesse storico-religioso.


CANONE PALI

Yuganaddha Sutta: In Tandem

IL CANONE PĀLI, o Tipitaka [triplice canestro], ovvero l’insieme dei testi che racchiudono l’insegnamento del Buddha e l'interpretazione della sua dottrina, fu redatto tra il II ed il III concilio della comunità buddhista tenuti rispettivamente a Vesali nel 340 a.C. e a Pataliputta nel 247 o 246 a.C. Esso viene tradizionalmente suddiviso in tre sezioni o "canestri" (pitaka) in base al contenuto dei testi:
I) Sutta Pitaka, il canestro dei Discorsi, diviso in cinque nikaya o raccolte:
1. Digha Nikaya - Raccolta [dei discorsi] lunghi - contiene 34 discorsi, suddivisi in tre gruppi [vagga];
2. Majjhima Nikaya – Raccolta [dei discorsi] medi - comprende 152 discorsi del Buddha e dei suoi principali discepoli;
3. Samyutta Nikaya – Raccolta [dei discorsi] riuniti - comprende 2889 sutta ripartiti in 5 sezioni e 56 sottosezioni (samyutta);
4. Anguttara Nikaya– Raccolta dei discorsi in progressione - conta almeno 2308 discorsiraggruppati in 11 sezioni [nipata];
5. Khuddaka Nikaya – Raccolta [dei testi] brevi - comprende 15 testi.
II) Vinaya Pitaka, il canestro della Disciplina - contiene le regole dell'ordine ed è a sua volta diviso in tre libri.
III) Abhidhamma Pitaka, il canestro della Legge - in sette trattati contiene la filosofia e la scienza del Buddha.
  • TESTI





Mahâ-cattârîsaka Sutta - Grande quarantina
Traduzione dal Pâli a cura di Ashin Mahapannya.


http://www.canonepali.net/mn/mn_117.htm


Questo ho sentito. Una volta il Sublime dimorava presso Sâvatthî, nella Selva del Vincitore,
nel parco di Anâthapindika. Là egli si rivolse ai monaci: "Vi esporrò la nobile, retta
contemplazione (samadhi), con i suoi precedenti ed i suoi requisiti: ascoltate con attenzione.
Cos'è dunque la nobile contemplazione, con i suoi precedenti ed i suoi requisiti? È come dire:
retta visione, intenzione, parola, azione, vita, applicazione e consapevolezza. Proprio
l’unificazione dell'animo, fornita di questi sette attributi, si chiama la nobile, retta
contemplazione, con i suoi precedenti ed i suoi requisiti.
La retta visione precede: riconoscendo la falsa visione da quella retta.
1.1 La falsa visione è questa: ‘Non importa fare donazioni, elemosine, offerte; non v'è frutto
risultante da buone e da cattive azioni; non v'è questo mondo né quell'altro; non v'è madre,
né padre*; non vi sono esseri nati spontaneamente; non vi sono nel mondo asceti e religiosi
(brahmana), perfetti e realizzati, che, avendo da sé stessi conosciuto e sperimentato questo
mondo e l'altro, possano rivelarlo'.
La retta visione è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
1.2 La retta visione con desiderio di avere meriti e risultati karmici è questa: ‘E’ importante
fare donazioni, elemosine, offerte; v'è frutto risultante da buone e da cattive azioni; v'è questo
mondo e quell'altro; v'è madre, padre; vi sono esseri nati spontaneamente; vi sono nel mondo
asceti e religiosi, perfetti e realizzati, che, avendo da sé stessi conosciuto e sperimentato questo
mondo e l'altro, possano rivelarlo'.
1.3 La retta visione nobile, trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via è quella
che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal nobile sentiero e
procede sul nobile sentiero; è la comprensione, la capacità e la forza di conoscere,
l'investigazione della verità che fa parte del perfetto risveglio. Chi si sforza d’abbandonare la
falsa visione e di acquistare quella retta, fa retta applicazione. Egli meditando abbandona la
falsa visione e acquista e mantiene quella retta: pratica la retta consapevolezza. Così per lui
queste tre cose circondano la retta visione: retta visione, retta applicazione e retta
consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa intenzione come tale e quella retta come
tale.
2.1 Falsa intenzione è quella bramosa, astiosa e nociva.
La retta intenzione è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
2.2 La retta intenzione con desiderio di avere meriti e risultati karmici è intenzione di
rinuncia, di non odio, di non nuocere.
2.3 L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal
nobile sentiero e procede sul nobile sentiero; intenzione pensata, ripensata, ponderata,
formata e discussa nell'animo. La retta applicazione e la retta consapevolezza sono di chi si
sforza d’abbandonare la falsa intenzione e di acquisire quella retta. Così per chi lo fa, queste
tre cose circondano la retta visione: retta visione, retta applicazione e retta consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa parola come tale e quella retta come tale.
3.1 La falsa parola è menzogna, calunnia, turpiloquio, vaniloquio.
La retta parola è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
3.2 La retta parola con desiderio di avere meriti e risultati karmici è astensione da menzogna,
calunnia, turpiloquio, vaniloquio.
3.3 L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal
nobile sentiero e procede sul nobile sentiero; che si trattiene, si ritiene, si astiene e si distacca
dalle quattro cattive condotte nella parola. La retta applicazione e la retta consapevolezza
sono di chi si sforza d’abbandonare la falsa parola e di acquistare la retta parola. Così per chi
lo fa, queste tre cose circondano la retta parola: retta visione, retta applicazione e retta
consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa azione come tale e quella retta come tale.
4.1 La falsa azione è uccidere, rubare, fornicare.
La retta azione è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
4.2 La retta azione con desiderio di avere meriti e risultati karmici è astensione dall'uccidere,
dal rubare, dal fornicare.
4.3 L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal
nobile sentiero e procede sul nobile sentiero; che si trattiene, si ritiene, si astiene e si distacca
dalle tre cattive condotte nelle opere. La retta applicazione e la retta consapevolezza sono di
chi si sforza d’abbandonare la falsa azione e di acquistare la retta azione. Così per chi lo fa,
queste tre cose circondano la retta azione: retta visione, retta applicazione e retta
consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa vita come tale e quella retta come tale.
5.1 La falsa vita è truffare, intrigare, fare il profeta, fare l'indovino, guadagnare
disonestamente.
La retta vita è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
5.2 La retta vita con desiderio di avere meriti e risultati karmici è questa: il nobile discepolo,
abbandonando la falsa vita, si procaccia il mantenimento con la retta vita.
5.3 L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal
nobile sentiero e procede sul nobile sentiero; che si trattiene, si ritiene, si astiene e si distacca
dalla falsa vita. La retta applicazione e la retta consapevolezza sono di chi si sforza
d’abbandonare la falsa vita e di acquistare la retta vita. Così per chi lo fa, queste tre cose
circondano la retta vita: retta visione, retta applicazione e retta consapevolezza.
Qui la retta visione precede. E come la retta visione precede? La retta visione fa sorgere la
retta intenzione, la retta intenzione fa sorgere la retta parola, la retta parola fa sorgere la
retta azione, la retta azione fa sorgere la retta vita, la retta vita fa sorgere la retta
applicazione, la retta applicazione fa sorgere la retta consapevolezza, la retta consapevolezza
fa sorgere la retta contemplazione, la retta contemplazione fa sorgere la retta comprensione
(gnosi), la retta comprensione fa sorgere la retta liberazione. Così un praticante dotato degli
otto aspetti diviene un santo (arhat) dotato dei dieci aspetti.
Qui la retta visione precede: dalla retta visione vengono eliminate la falsa visione e le diverse
cose cattive, non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta visione
giungono a compimento.
Dalla retta intenzione vengono eliminate la falsa intenzione e le diverse cose cattive, non
salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta intenzione giungono a
compimento.
Dalla retta parola vengono eliminate la falsa parola e le diverse cose cattive, non salutari da
essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta parola giungono a compimento.
Dalla retta azione vengono eliminate la falsa azione e le diverse cose cattive, non salutari da
essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta azione giungono a compimento.
Dalla retta vita vengono eliminate la falsa vita e le diverse cose cattive, non salutari da essa
derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta vita giungono a compimento.
Dalla retta applicazione vengono eliminate la falsa applicazione e le diverse cose cattive, non
salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta applicazione giungono a
compimento.
Dalla retta consapevolezza vengono eliminate la falsa consapevolezza e le diverse cose cattive,
non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta consapevolezza
giungono a compimento.
Dalla retta contemplazione vengono eliminate la falsa contemplazione e le diverse cose cattive,
non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta contemplazione
giungono a compimento.
Dalla retta comprensione vengono eliminate la falsa comprensione e le diverse cose cattive,
non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta comprensione
giungono a compimento.
Dalla retta liberazione vengono eliminate la falsa liberazione e le diverse cose cattive, non
salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta liberazione giungono a
compimento.
Così dunque, monaci, con venti parti salutari e venti non salutari, una grande quarantina di
cose che non può essere sovvertita da alcun asceta o religioso o deva, da cattivo o buono
spirito, o da chicchessia altro al mondo, è stata esposta. Se qualunque asceta o religioso
pensasse di biasimare e riprovare quanto ho esposto, a lui ancora in vita dieci concezioni
correligionarie procurerebbero biasimo. Se biasima la retta visione allora significa che gli
asceti e religiosi di falsa visione sono da lui rispettati e venerati. Se biasima la retta intenzione,
parola, azione, vita, applicazione, consapevolezza, contemplazione, comprensione e
liberazione allora significa che gli asceti e religiosi di falsa intenzione, parola, azione, vita,
applicazione, consapevolezza, contemplazione, comprensione e liberazione, sono da lui
rispettati e venerati.
E perfino gli scettici Vassa e Bhañña di Okkala che non ammettono le cause ed effetti, non
ammettono che le azioni creano risultati e non credono a niente, non penserebbero di
biasimare e riprovare questa grande quarantina di cose esposte, per evitare d'incorrere in
polemica, rabbia e deplorazione."
Questo disse il Sublime. Contenti quei monaci approvarono quello che aveva detto.
* (Commento del traduttore: potrebbe significare un’assenza di rispetto per il ruolo di madre e padre)
Mahâ-cattârîsaka Sutta - Grande quarantina
Questo ho sentito. Una volta il Sublime dimorava presso Sâvatthî, nella Selva del Vincitore,
nel parco di Anâthapindika. Là egli si rivolse ai monaci: "Vi esporrò la nobile, retta
contemplazione (samadhi), con i suoi precedenti ed i suoi requisiti: ascoltate con attenzione.
Cos'è dunque la nobile contemplazione, con i suoi precedenti ed i suoi requisiti? È come dire:
retta visione, intenzione, parola, azione, vita, applicazione e consapevolezza. Proprio
l’unificazione dell'animo, fornita di questi sette attributi, si chiama la nobile, retta
contemplazione, con i suoi precedenti ed i suoi requisiti.
La retta visione precede: riconoscendo la falsa visione da quella retta.
La falsa visione è questa: ‘Non importa fare donazioni, elemosine, offerte; non v'è frutto
risultante da buone e da cattive azioni; non v'è questo mondo né quell'altro; non v'è madre,
né padre*; non vi sono esseri nati spontaneamente; non vi sono nel mondo asceti e religiosi
(brahmana), perfetti e realizzati, che, avendo da sé stessi conosciuto e sperimentato questo
mondo e l'altro, possano rivelarlo'.
La retta visione è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
La retta visione con desiderio di avere meriti e risultati karmici è questa: ‘E’ importante fare
donazioni, elemosine, offerte; v'è frutto risultante da buone e da cattive azioni; v'è questo
mondo e quell'altro; v'è madre, padre; vi sono esseri nati spontaneamente; vi sono nel mondo
asceti e religiosi, perfetti e realizzati, che, avendo da sé stessi conosciuto e sperimentato questo
mondo e l'altro, possano rivelarlo'.
La retta visione nobile, trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via è quella che
proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal nobile sentiero e procede
sul nobile sentiero; è la comprensione, la capacità e la forza di conoscere, l'investigazione della
verità che fa parte del perfetto risveglio. Chi si sforza d’abbandonare la falsa visione e di
acquistare quella retta, fa retta applicazione. Egli meditando abbandona la falsa visione e
acquista e mantiene quella retta: pratica la retta consapevolezza. Così per lui queste tre cose
circondano la retta visione: retta visione, retta applicazione e retta consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa intenzione come tale e quella retta come
tale.
Falsa intenzione è quella bramosa, astiosa e nociva.
La retta intenzione è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
La retta intenzione con desiderio di avere meriti e risultati karmici è intenzione di rinuncia, di
non odio, di non nuocere.
L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal nobile
sentiero e procede sul nobile sentiero; intenzione pensata, ripensata, ponderata, formata e
discussa nell'animo. La retta applicazione e la retta consapevolezza sono di chi si sforza
d’abbandonare la falsa intenzione e di acquisire quella retta. Così per chi lo fa, queste tre cose
circondano la retta visione: retta visione, retta applicazione e retta consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa parola come tale e quella retta come tale.
La falsa parola è menzogna, calunnia, turpiloquio, vaniloquio.
La retta parola è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
La retta parola con desiderio di avere meriti e risultati karmici è astensione da menzogna,
calunnia, turpiloquio, vaniloquio.
L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal nobile
sentiero e procede sul nobile sentiero; che si trattiene, si ritiene, si astiene e si distacca dalle
quattro cattive condotte nella parola. La retta applicazione e la retta consapevolezza sono di
chi si sforza d’abbandonare la falsa parola e di acquistare la retta parola. Così per chi lo fa,
queste tre cose circondano la retta parola: retta visione, retta applicazione e retta
consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa azione come tale e quella retta come tale.
La falsa azione è uccidere, rubare, fornicare.
La retta azione è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
La retta azione con desiderio di avere meriti e risultati karmici è astensione dall'uccidere, dal
rubare, dal fornicare.
L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal nobile
sentiero e procede sul nobile sentiero; che si trattiene, si ritiene, si astiene e si distacca dalle
tre cattive condotte nelle opere. La retta applicazione e la retta consapevolezza sono di chi si
sforza d’abbandonare la falsa azione e di acquistare la retta azione. Così per chi lo fa, queste
tre cose circondano la retta azione: retta visione, retta applicazione e retta consapevolezza.
Qui la retta visione precede: riconoscendo la falsa vita come tale e quella retta come tale.
La falsa vita è truffare, intrigare, fare il profeta, fare l'indovino, guadagnare disonestamente.
La retta vita è di due tipi: con desiderio di avere meriti e risultati karmici; e nobile,
trascendente, senza desideri illusori che è parte della Via.
La retta vita con desiderio di avere meriti e risultati karmici è questa: il nobile discepolo,
abbandonando la falsa vita, si procaccia il mantenimento con la retta vita.
L'altra è quella che proviene da uno spirito nobile senza desideri illusori; proviene dal nobile
sentiero e procede sul nobile sentiero; che si trattiene, si ritiene, si astiene e si distacca dalla
falsa vita. La retta applicazione e la retta consapevolezza sono di chi si sforza d’abbandonare
la falsa vita e di acquistare la retta vita. Così per chi lo fa, queste tre cose circondano la retta
vita: retta visione, retta applicazione e retta consapevolezza.
Qui la retta visione precede. E come la retta visione precede? La retta visione fa sorgere la
retta intenzione, la retta intenzione fa sorgere la retta parola, la retta parola fa sorgere la
retta azione, la retta azione fa sorgere la retta vita, la retta vita fa sorgere la retta
applicazione, la retta applicazione fa sorgere la retta consapevolezza, la retta consapevolezza
fa sorgere la retta contemplazione, la retta contemplazione fa sorgere la retta comprensione
(gnosi), la retta comprensione fa sorgere la retta liberazione. Così un praticante dotato degli
otto aspetti diviene un santo (arhat) dotato dei dieci aspetti.
Qui la retta visione precede: dalla retta visione vengono eliminate la falsa visione e le diverse
cose cattive, non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta visione
giungono a compimento.
Dalla retta intenzione vengono eliminate la falsa intenzione e le diverse cose cattive, non
salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta intenzione giungono a
compimento.
Dalla retta parola vengono eliminate la falsa parola e le diverse cose cattive, non salutari da
essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta parola giungono a compimento.
Dalla retta azione vengono eliminate la falsa azione e le diverse cose cattive, non salutari da
essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta azione giungono a compimento.
Dalla retta vita vengono eliminate la falsa vita e le diverse cose cattive, non salutari da essa
derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta vita giungono a compimento.
Dalla retta applicazione vengono eliminate la falsa applicazione e le diverse cose cattive, non
salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta applicazione giungono a
compimento.
Dalla retta consapevolezza vengono eliminate la falsa consapevolezza e le diverse cose cattive,
non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta consapevolezza
giungono a compimento.
Dalla retta contemplazione vengono eliminate la falsa contemplazione e le diverse cose cattive,
non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta contemplazione
giungono a compimento.
Dalla retta comprensione vengono eliminate la falsa comprensione e le diverse cose cattive,
non salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta comprensione
giungono a compimento.
Dalla retta liberazione vengono eliminate la falsa liberazione e le diverse cose cattive, non
salutari da essa derivate; mentre le cose salutari derivanti dalla retta liberazione giungono a
compimento.
Così dunque, monaci, con venti parti salutari e venti non salutari, una grande quarantina di
cose che non può essere sovvertita da alcun asceta o religioso o deva, da cattivo o buono
spirito, o da chicchessia altro al mondo, è stata esposta. Se qualunque asceta o religioso
pensasse di biasimare e riprovare quanto ho esposto, a lui ancora in vita dieci concezioni
correligionarie procurerebbero biasimo. Se biasima la retta visione allora significa che gli
asceti e religiosi di falsa visione sono da lui rispettati e venerati. Se biasima la retta intenzione,
parola, azione, vita, applicazione, consapevolezza, contemplazione, comprensione e
liberazione allora significa che gli asceti e religiosi di falsa intenzione, parola, azione, vita,
applicazione, consapevolezza, contemplazione, comprensione e liberazione, sono da lui
rispettati e venerati.
E perfino gli scettici Vassa e Bhañña di Okkala che non ammettono le cause ed effetti, non
ammettono che le azioni creano risultati e non credono a niente, non penserebbero di
biasimare e riprovare questa grande quarantina di cose esposte, per evitare d'incorrere in
polemica, rabbia e deplorazione."
Questo disse il Sublime. Contenti quei monaci approvarono quello che aveva detto.
* (Commento del traduttore: potrebbe significare un’assenza di rispetto per il ruolo di madre e padre)
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Un nuovo mondo ECKHART TOLLE (ESTRATTO : l'OBLIO DELL'ESSERE)

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Yuganaddha Sutta: In Tandem

AN 4.170
PTS: A ii 156
Yuganaddha Sutta: In Tandem
translated from the Pali by
Thanissaro Bhikkhu
On one occasion Ven. Ananda was staying in Kosambi, at Ghosita's monastery. There he addressed the monks, "Friends!"
"Yes, friend," the monks responded.
Ven. Ananda said: "Friends, whoever — monk or nun — declares the attainment of arahantship in my presence, they all do it by means of one or another of four paths. Which four?
"There is the case where a monk has developed insight preceded by tranquillity. As he develops insight preceded by tranquillity, the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Then there is the case where a monk has developed tranquillity preceded by insight. As he develops tranquillity preceded by insight, the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Then there is the case where a monk has developed tranquillity in tandem with insight. As he develops tranquillity in tandem with insight, the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Then there is the case where a monk's mind has its restlessness concerning the Dhamma [Comm: the corruptions of insight] well under control. There comes a time when his mind grows steady inwardly, settles down, and becomes unified & concentrated. In him the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Whoever — monk or nun — declares the attainment of arahantship in my presence, they all do it by means of one or another of these four paths."

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